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Visualizzazione dei post da novembre, 2022
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  Elogio dell’ineleganza e del conflitto di classe In questi giorni ci è stato chiesto un giudizio, una riflessione sulla vicenda giudiziaria e politica che vede coinvolta la famiglia del parlamentare di Sinistra Italiana Aboubakar Soumahoro. Vicenda che, al di là di valutazioni moralistiche, finirà con il gettare discredito sul conflitto di classe e sulle pratiche sindacali, alimentando i luoghi comuni sul sindacalismo in un'ottica qualunquista e essenzialmente filo padronale. Ai nostri occhi la questione giudiziaria è irrilevante. La vicenda di Soumahoro deve essere affrontata in termini politici, lasciando le aule giudiziarie alla sinistra “questurina” e alla giustizia borghese, verso la quale non nutriamo alcuna aspettativa. Da questa analisi emerge chiaramente una contraddizione di fondo: chi opera in termini conflittuali non può gestire o far gestire da familiari cooperative che in questo sistema sono funzionali a ridurre ai minimi termini il costo del lavoro e rappre
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    Reddito di cittadinanza, indicizzazione pensioni, tagli al sociale e alla sanità. Iniziamo a ragionare sulla Manovra di Bilancio La manovra di Bilancio si giudica a partire dalla sua prima scrittura, anzi fin dalla documentazione inviata a Bruxelles per il necessario via libera dalla Ue. E il documento inviato dal Governo Meloni a Bruxelles non è di facile lettura , come ogni altro dossier del genere, ma scaricabile dalla rete ( DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO 20 (mef.gov.it)   Il Governo, come letto sulla stampa, ha già assunto alcune decisioni che guideranno la manovra di fine anno, taglieranno le risorse destinate al Reddito di cittadinanza per cancellarlo, magari, nel 2024. E questa sola decisione avrà delle immediate ripercussioni sulle condizioni di vita di tante famiglie italiane, nel Meridione in primis.    L'idea che il Reddito di cittadinanza sia di ostacolo al lavoro potrebbe anche essere ragionevole, ma il lavoro non si trova e le poche offerte sono pe
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  #WorldChildrenDay: Libertà per i bambini palestinesi imprigionati! Il 20 novembre 1989 l'ONU ha adottato la Convenzione sui diritti dell'infanzia. Da allora, il 20 novembre è stato dichiarato Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia. Questa convenzione stabilisce: “Gli Stati aderenti assicurano che: Nessun bambino può essere illegalmente o arbitrariamente privato della propria libertà. L'arresto, o la detenzione di un minore devono essere conformi alla legge, essere solo una misura di ultima istanza e avere la durata più breve possibile”. Un documento firmato anche dall'occupazione israeliana, ma violato ogni anno. L'occupazione israeliana utilizza l'incarcerazione di massa come strumento di dominio coloniale. Nel quadro di questa politica carceraria, Israele non risparmia i bambini palestinesi. Secondo la legge militare israeliana, l'età della resp
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  UNA MANOVRA ECONOMICA DI CLASSE (PADRONALE): SCONTI E MANCE, GUERRA E TAGLI PER LAVORATORI E DISOCCUPATI. Si scrive Meloni, si legge Draghi. È questa la sintesi della prima manovra economica del governo di destra: guerra al reddito di cittadinanza , taglio alle tasse delle partite Iva fino a 85,000 euro di reddito, proroga agli aiuti alle imprese e qualche mancetta distribuita qua e là. È una manovra scritta insieme ai tecnici di Bruxelles, sotto la supervisione di San Mario Draghi da Goldman Sachs, che chiarisce le direttive politiche ed economiche dei prossimi anni. In barba alle roboanti promesse elettorali, il Governo Meloni getta la maschera e si prepara a continuare con la macelleria sociale dell’ultimo decennio: basta sussidi a lavoratori poveri e disoccupati, più soldi per esercito e armi, carta bianca per una guerra sporca sulle spalle di migranti e marginali . Un programma di destra, concordato con Unione Europea e Nato. Entrando nel dettaglio, il governo Meloni ha
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    Spesa sanitaria in continua diminuzione. Meloni conferma Draghi Da una prima lettura del Nadef, la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza da poco varata dal Governo Meloni (ma sostanzialmente scritto dall'Esecutivo precedente), apprendiamo che nei prossimi anni avremo non solo minori entrate fiscali ma anche la riduzione della spesa pubblica. Se guardiamo i dati si capisce che la spesa sanitaria è arrivata al suo apice nell'anno 2022 ma calerà progressivamente nei prossimi tre anni proprio come aveva previsto, mesi fa, il Governo Draghi. Nell'arco di un biennio andremo a perdere circa 5 miliardi di euro alla voce spesa sanitaria che tradotto in altri termini significherà contrarre gli investimenti nella ricerca, nella cura della persona, nella prevenzione. Se pensiamo al rinnovo dei contratti nazionali per gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici non è sbagliato ipotizzare che la sanità pubblica per quanto debba pagare gli aumenti stipend