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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023
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  Valditara: le dimissioni non bastano. La lettera della preside del liceo Michelangelo di Firenze, i cui studenti sono stati oggetto di una spedizione punitiva da parte di esponenti dell’estrema destra fiorentina, non distorce la realtà ma la legge con acume e memoria storica, invoca obiettività e senso civico, partecipazione democratica e non indifferenza. A distanza di poche ore i fascisti hanno appeso uno striscione prendendo di mira la Preside per invocare la rottamazione e il pensionamento della generazione uscita dal biennio 1968\69, colpevole di tutti i mali che affliggono il sistema scolastico. E che le destre oggi mirino al controllo delle scuole è cosa risaputa. La banalità del fascismo è il risultato di luoghi comuni trasformati in massime assolute: da anni assistiamo a una interpretazione della storia e della realtà giustificazionista e assolutoria verso il fascismo, il colonialismo e il militarismo dentro un contesto di vero e proprio revisionismo storico e politi
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  Comunicato della redazione di Lotta Continua sulle manifestazioni in programma per domani   CONVERGERE, CONFLIGGERE, DIRE NO ALLA GUERRA.  Siamo passati dal “Volete i condizionatori o la pace?” di draghiana memoria al “Non arretreremo”, nuova frontiera meloniana. La sola certezza è che questo conflitto per il nuovo posizionamento del capitale lo stanno pagando i lavoratori e i proletari.  Da un anno esatto le armi e la retorica bellica hanno invaso il pianeta e le nostre vite sono state travolte da questa situazione. Intanto procede spedita la militarizzazione dei territori e i governi aumentano le spese militari sottraendo risorse ai servizi sociali.  La scelta del capitale è stata avviare un conflitto di cui non si vede il termine, che rischia di espandersi aprendo altri fronti e che sicuramente avrà ripercussioni di lunga durata. Questa guerra non ci riguarda! Ciò che fa comodo ai padroni (di qualunque luogo), alle grandi multinazionali, ai Governi che suonano le fanfa
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   Lavoro in nero. Sono in molti a pensare che la lotta al lavoro nero sia innanzitutto una questione di buon senso per recuperare alla fiscalità generale i contributi proveniente dalla emersione. Ma in gioco sono interessi economici che con il buon senso e la ragione hanno poco da spartire. Parliamo, cifre approssimative, di circa 37 miliardi di euro evasi dal fisco, cifre frutto per altro di studi ed analisi ministeriali, del resto il lavoro nero è una realtà conosciuta e da tempo indagata, sta sotto i nostri occhi giorno dopo giorno.  Ma se fosse cosa semplice regolarizzare il nero ci saremmo riusciti da decenni evitando condoni e interventi Governativi, quello Meloni incluso, compromessi, patteggiamenti e sconti ai debitori per avere qualche entrata sicura nelle casse statali. E in ambito lavorativo, per invogliare le imprese a regolarizzare la forza lavoro, non sono mancati pacchetti governativi e condizioni di favore, ad esempio, la moltiplicazione di contratti pr
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    6 elettori su 10 stanno a casa febbraio 13, 2023 L a maggioranza assoluta in Lombardia e Lazio, l'hanno conquistata i non votanti, 6 elettori su 10 sono rimasti a casa (i votanti sono stati il  41,7 per cento degli aventi diritto in Lombardia e il 37,2 per cento in Lazio, solo alle regionali del 2018 i tassi di astensione furono rispettivamente il 26,9 per cento e il 33,5 %, più o meno la metà di oggi). La affluenza ai seggi è in costante calo, votazione dopo votazione cresce e il fenomeno accomuna l'Italia ad altri paesi occidentali, del resto quella che si considera la democrazia per eccellenza (gli Usa) elegge i presidenti con meno della metà degli aventi diritto. La crescente distanza tra amministratori locali ed elettori dovrebbe indurre a molte riflessioni sul ruolo della politica e sul rapporto della stessa con l'elettorato e i problemi reali . Ma qualche considerazione dovremo farla anche sulla crisi del sistema politico ed elettorale, la crisi della r
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  Appello urgente di aiuto per le vittime del terremoto nel Kurdistan settentrionale e occidentale, in Turchia e in Siria Nelle prime ore di questa mattina, un forte terremoto ha colpito il nord del Kurdistan (Turchia) e il Rojava/Siria settentrionale e orientale, provocando una catastrofe umanitaria. Il terremoto, di magnitudo 7,8, ha avuto l’epicentro vicino a Mereş (tr. Kahramanmaraş) e Dîlok (tr. Gaziantep), non lontano dal confine con la Siria, e ha causato migliaia di morti, distrutto migliaia di edifici e reso innumerevoli persone senza casa. Con migliaia di persone ancora intrappolate sotto le macerie, si prevede che il numero delle vittime purtroppo aumenterà di molte volte. Gli effetti di questo devastante terremoto sono aggravati dalla corruzione pervasiva che è stata istituzionalizzata durante i due decenni di governo di Recep Tayyip Erdogan e del suo Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP).  Le nomine ai ministeri, tra cui il Ministero dell’Ambiente e de
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  Una feroce fotografia del mondo del lavoro: in 15 anni 19 mila morti sul lavoro e contratti con paga oraria inferiore a 5 euro  Le morti sul lavoro sono tornate ai livelli, ai numeri, del 2019 prima del Covid, nel frattempo i salari hanno perso il 7,6% del loro potere di acquisto. È la fotografia impietosa di quanto accade nel mondo del lavoro, secca perdita del potere di acquisto, contratti nazionali rinnovati al ribasso e infortuni, morti sul lavoro e malattie professionali con numeri elevati a conferma che gli annosi problemi non sono mai stati affrontati. Oltre 6 milioni e duecento mila lavoratori\trici attendono i rinnovi contrattuali, quelli siglati a distanza di pochi mesi palesano la loro inadeguatezza e il poco potere di acquisto recuperato è già, nel frattempo, andato perduto. Continua la vergogna del contratto nazionale dei servizi fiduciari e della vigilanza privata che da anni attende il rinnovo, da quasi 8 anni, con paga oraria di 4 euro e 60 all'ora. Qu