Quando i teoremi falliscono: solidarietà ai compagni espatriati in Francia.

È di poche ore fa la notizia dell'arresto di un compagno anarchico ad Atene sul quale pene una condanna di sei anni per reati di piazza e sempre fresca la sentenza di Parigi che blocca l'espatrio dei compagni da 40 anni esuli in Francia.

La Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi ha bocciato la domanda di estradizione richiesta dall’Italia nei loro confronti, per il compagno anarchico invece imminente l'estradizione.

Mettiamo insieme le due notizie perché la risposta alla repressione non può mai essere a senso unico, la solidarietà attiva deve per noi estendersi ai compagni e alle compagne colpiti/e.

L’operazione “Ombre Rosse”  nasce dalla richiesta pressante del Governo italiano di estradare uomini e donne per reati maturati decenni fa dentro un contesto storico e politico assai lontano dai nostri giorni, un accanimento politico che ha accumunato centro sinistra e centro destra, animato dal desiderio di vendetta di uno Stato italiano che non ha mai cercato e voluto una soluzione politica per i reati degli anni settanta ed ottanta, senza amnistia o indulto, con decine di detenuti politici mai dissociati e ancora oggi rinchiusi nelle carceri italiane senza neppure beneficiare di misure alternative alla detenzione.

Non sfugge la presenza in Tribunale di un deputato della Lega e di altri esponenti di destra per i quali la estradizione è diventata una priorità assoluta secondo quel giustizialismo a senso unico che ha lasciato invece impunite per decenni le stragi di stato con insabbiamenti e complicità di vario livello. 

La “delusione” del Pd per questa sentenza ci ricorda che proprio gli eredi del Partito comunista e ampi settori del centro sinistra hanno da sempre ostacolato una soluzione politica e il loro attivismo giustizialista stride con una prassi ben più accondiscendente verso l'utilizzo della tortura, verso le mattanze nelle carceri italiane che in epoca covid hanno scoperchiato un vaso pieno di soprusi e disumanità

Una sentenza che suona come uno schiaffo per il Governo Draghi e i suoi alleati Nato che fortemente hanno cercato l'estradizione dalla Francia, con la benedizione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che pochi mesi fa si augurava che “tutti i latitanti fuggiti all’estero” fossero “consegnati alla giustizia italiana per scontare la pena per i gravi crimini di cui si sono macchiati”.

È tempo di soluzione politica per reati politici che risalgono ai lontani anni Settanta. Altri Paesi lo hanno fatto. È tempo di depennare recenti reati di piazza.

 

 

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