#WorldChildrenDay: Libertà per i bambini palestinesi imprigionati!

Il 20 novembre 1989 l'ONU ha adottato la Convenzione sui diritti dell'infanzia. Da allora, il 20 novembre è stato dichiarato Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia.

Questa convenzione stabilisce: “Gli Stati aderenti assicurano che: Nessun bambino può essere illegalmente o arbitrariamente privato della propria libertà. L'arresto, o la detenzione di un minore devono essere conformi alla legge, essere solo una misura di ultima istanza e avere la durata più breve possibile”. Un documento firmato anche dall'occupazione israeliana, ma violato ogni anno.

L'occupazione israeliana utilizza l'incarcerazione di massa come strumento di dominio coloniale. Nel quadro di questa politica carceraria, Israele non risparmia i bambini palestinesi. Secondo la legge militare israeliana, l'età della responsabilità penale per i palestinesi è di 12 anni. Ogni anno, da 500 a 700 bambini vengono perseguiti nei tribunali militari israeliani. Oggi, 185 bambini palestinesi sono attualmente imprigionati dall'occupazione israeliana e più di 50.000 bambini sono stati detenuti dalle autorità israeliane dal 1967. Per lo più questi bambini sono accusati di aver lanciato pietre contro i soldati e rischiano pene che vanno dai 10 ai 20 anni di carcere.

Gli arresti avvengono in maniera violenta e durante gli interrogatori, manette ai polsi, bende sugli occhi, insulti, minacce, ecc.. le violenze fisiche e psicologiche sono sistematiche durante l'arresto dei minori. Queste forme di tortura hanno gravi conseguenze sul loro sviluppo. Allo stesso tempo, le associazioni che difendono i bambini palestinesi e sostengono i prigionieri palestinesi sono criminalizzate da Israele, come Defence for Children – Palestine, Samidoun e Addameer.

Il giovane palestinese Ahmad Manasra è il simbolo di questa politica di negligenza medica e violenza della detenzione dei minori. Ora ventenne, è stato imprigionato dalle autorità israeliane quando aveva solo 13 anni. Ha trascorso quasi 400 giorni in isolamento e ha sviluppato la schizofrenia e altri problemi di salute mentale. Domenica 13 novembre, un tribunale israeliano ha rinviato la decisione sulla richiesta delle autorità di prorogare l'isolamento di Ahmad e ha fissato una nuova udienza per il 24 novembre 2022.

La politica di reclusione dei bambini palestinesi è costitutiva del progetto coloniale sionista nella Palestina occupata. Attraverso questa politica, è tutta la gioventù palestinese che Israele vuole cercare di mettere a tacere. Sostenere la liberazione dei bambini palestinesi significa sostenere l'intero popolo palestinese e la sua legittima resistenza contro la colonizzazione, l'occupazione e l'apartheid.

Da: https://www.palestinarossa.it
 

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